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Gregory Bateson e il Doppio Legame
La Teoria del Doppio Legame fu concepita dall’ antropologo Gregory Bateson insieme al suo gruppo di ricerca in California, nel 1956. Si riferisce a quelle situazioni in cui si percepiscono dei messaggi contraddittori dove comunicazione verbale e non verbale risultano incongruenti. Questa teoria è molto importante all’interno dell’orientamento sistemico, è stata infatti formulata inizialmente per spiegare l’origine psicologica della schizofrenia escludendo ipotesi organiche e disfunzioni cerebrali. Tuttavia ancora oggi è tra i disturbi più sconcertanti all’interno del mondo della psicologia.
Ma chi era Gregory Bateson? Antropologo, linguista, scienziato sociale e cibernetico diede alla luce teorie che influenzarono anche altri campi intellettuali. Insieme ad altri suoi colleghi fu tra i pionieri dell’orientamento Sistemico-Familiare rendendolo così una figura di culto ricca di fascino, mistero, eccentricità e diversità. Secondo Bateson la comunicazione è il sostegno delle relazioni umane, le rende possibili e importanti all’interno della nostra vita. Bateson dichiarò che fosse necessario studiare ed intervenire sul doppio legame presente all’interno della comunicazione fra le persone perché sia eliminato definitivamente. Affermò oltretutto che questo fenomeno può essere ampiamente osservato nei canali televisivi. Ad esempio quando all’interno di un programma si elogia un valore morale mentre un altro è violato, questo genera non pochi conflitti nello spettatore specialmente se bambino o con basso senso critico.
Che cos’è un Doppio Legame?
Possiamo definirlo come un dilemma comunicativo causato dalla contraddizione tra messaggi, non importa cosa viene fatto perché in ogni caso sarebbe un errore. Questa situazione causa sofferenza ma può portare anche a un vero e proprio disturbo psicologico. Per capirlo meglio spieghiamolo con un esempio: un bambino tenta di relazionarsi con sua madre che però soffre di difficoltà affettive, esprime il suo volere bene al figlio con le parole, i gesti ricevuti dal bambino sono però di rifiuto. Questo significa che i messaggi verbali (volere bene) non corrispondono con quelli che il corpo invia (il rifiuto), il bambino si trova così immerso in un vortice di contraddizione che coinvolge affetto e rifiuto. Altro esempio può essere l’affermazione “essere spontanei”, come si può essere spontanei se si segue un ordine o una richiesta?
Elementi del Doppio Legame
Per manifestare una situazione di Doppio Legame devono essere presenti diversi fattori:
- Due o più persone in una relazione importante: una persona è vittima e non necessariamente il doppio legame viene imposto solo dalla madre, può essere dato da una combinazione dei comportamenti di fratelli, sorelle, padre ecc….
- Esperienza ripetuta: nella storia della vittima il Doppio Legame è un evento ricorrente, non è un’unica esperienza traumatica ma anzi diventa una vera aspettativa abituale.
- Ordine primario caratterizzato da una negazione: “Ti punirò”. L’apprendimento non si basa sulla ricerca della ricompensa ma bensì sulla punizione che può essere privazione dell’amore oppure espressione di odio o rabbia. Più devastante è invece l’abbandono, espressione di estrema impotenza del genitore.
- Ordine secondario in conflitto con il primo: si svolge su un livello più astratto, di solito attraverso canali non verbali, ed è rinforzato da segnali o punizioni che annunciano un pericolo. La verbalizzazione di questo ordine può avvenire in modi diversi come “Non considerarla come una punizione” oppure “ Non sottometterti ai miei divieti”. Può capitare anche quando sono coinvolte più persone, ad esempio un genitore può negare l’ordine dell’altro.
- Ordine negativo terziario: vieta alle vittime di fuggire. L’individuo non può sottrarsi ai vincoli precedenti senza contravvenire all’uno o all’altro. Ciò provoca una situazione insostenibile. Non per forza è un elemento a sé, se il Doppio Legame è imposto dall’infanzia sorge come comportamento spontaneo.
L’Effetto e le Conseguenze
Questo fenomeno causa nell’individuo un collasso nella capacità di distinguere tra modalità comunicative e tipi logici quando si presenta una situazione di Doppio Legame. Alcune delle caratteristiche generali implicano che:
- La persona viene coinvolta in una intensa relazione, sente che al suo interno è importante discriminare il messaggio comunicatogli.
- L’individuo è racchiuso in una situazione in cui le persone che intervengono forniscono ordini di messaggi contraddittori tra loro.
- La persona non riesce a intervenire per commentare i messaggi espressi per correggerne la discriminazione. In poche parole non è in grado di formulare un’enunciazione metacomunicativa.
Tra le conseguenze più rilevanti e importanti ritrovate nelle persone coinvolte in situazioni di Doppio Legame ci sono:
- Insicurezza personale: quando le nostre percezioni della realtà causano disagio in altre persone si tende a diffidare nei nostri sensi, specialmente se queste persone sono molto importanti. Questa insicurezza porterà ad avere sempre maggior fiducia negli altri per vedere nel modo “giusto” la realtà, diffidando così sempre di più di noi stessi.
- Estremo senso di colpa: se le persone importanti per noi ci rimproverano di non provare i giusti sentimenti ci si sentirà colpevoli di non esserne in grado. Un esempio è quando i genitori partono dal presupposto che un bambino ben educato debba essere sempre felice, trasformando così i momenti di tristezza transitori in un’accusa di fallimento. A questo punto il bambino comincia a pensare di avere qualcosa che non va e di non dover provare tristezza, rattristandosi così ancora di più.
- Confusione dei valori: può capitare che ci si trovi coinvolti in situazioni in cui vengono pretesi dei comportamenti che esigono ma che nello stesso istante rendano impossibili certe azioni. Il risultato è una situazione paradossale in cui si obbedisce disobbedendo, capita quando i genitori chiedono ai figli di rispettare le regole ma anche di osare. Quando si cresce in queste situazioni non stupisce che si cada in situazioni di estrema angoscia morale, non si riescono a sviluppare dei valori coerenti in grado di indirizzarci, disorientandoci e confondendoci.