Per i figli imparare ad affrontare il non ottenere ciò che vogliono è un’abilità essenziale
I genitori che hanno paura di puntare i piedi, di solito hanno figli che se li pestano.
-Proverbio cinese-
Che ci crediate o no, i genitori non fanno sempre del bene ai propri figli negandogli l’esperienza di sentirsi dire “no”. Per molti genitori è piacevole e gratificante dire di sì ai desideri dei propri bambini. In particolare se possono permettersi di soddisfarli, questo perchè è naturale che si desideri la felicità dei propri figli. Tuttavia, la felicità fornita dalle cose materiali è spesso fugace, e la ricerca mostra che avere subito ciò che si desidera amplifica la necessità di avere poi la nuova “cosa” successiva. Che si tratti del giocattolo del momento o dell’ultimo smartphone, ottenere subito ciò che si desidera sazia temporaneamente il senso di carenza e di mancanza.
I bambini possono essere estremamente grati quando ricevono per la prima volta il nuovo oggetto, ma questo diventa inutile appena la prossima novità sarà disponibile. A quel punto, nella mente di questi ragazzi, ciò che hanno diventa rapidamente obsoleto e profondamente insoddisfacente. Se ci si arrende e si garantisce sempre il nuovo acquisto, quando la successiva novità diventa disponibile la dinamica si ripete. Questo diventa un circolo vizioso continuo che crea infelicità e insoddisfazione.
Perché non si impongono dei limiti?
La lezioni più preziosa che potete insegnare è quella che la felicità non si trova nell’ottenere ciò che si vuole, ma nell’apprezzare al meglio ciò che si ha. Inoltre è davvero prezioso insegnare loro a desiderare e impegnarsi per raggiungere gli obiettivi. Imparare ad affrontare il problema di non ottenere ciò che si vuole e quando si vuole è un’abilità essenziale che tutti devono sviluppare. Ci sono una serie di ragioni per cui molti genitori sono restii a porre e far rispettare dei limiti ai propri figli, ad esempio:
- Non vogliono essere responsabili di un turbamento nei loro bambini, o del loro dispiacere
- Stanno compensando i sensi di colpa legati ad esperienze passate con i figli
- Hanno il desiderio di essere loro amici
- Credono che dovrebbero avere tutto quello che vogliono
- Vogliono che abbiano più di quanto hanno avuto loro stessi da bambini
Imparare a dire di no è un regalo per i vostri figli
Anche per i genitori che, per qualsiasi ragione, fanno di tutto per evitare di dire di no ai propri figli, arriverà inevitabilmente un momento in cui vorranno e dovranno imporre dei limiti. Spesso ci si rende contro nella necessità durante l’adolescenza, ma ormai è tardi e quindi molto più faticoso. Questo sarà un momento infernale per tutte le persone coinvolte, se si è stati troppo indulgenti con i propri figli. Non ottenere ciò che vogliono li farà sentire inevitabilmente frustrati e faranno fatica a gestire la mancanza, vivendola come una privazione.
Dire di no è uno dei regali più grandi che potrete fare ai vostri bambini, è una forma di impostazione dei limiti. Naturalmente, i vostri figli verificheranno i limiti e le regole da voi fissati e vi metteranno alla prova per verificare se questi limiti sono reali o meno. Possono supplicare, piagnucolare, lamentarsi, piangere, fare i capricci, arrabbiarsi molto… In parte questo riflette la loro angoscia per non ottenere ciò che vogliono, ma vogliono anche vedere se riescono a farvi cedere. Se ci si arrende, si manda loro il messaggio che “no” non significa necessariamente no, e che se implorano, supplicano, piagnucolano o piangono, otterranno quello che vogliono. Arrendersi rafforza il comportamento insistente dei vostri figli, rendendo più probabile che si ripeta e più difficile da estinguere.
Se siete fermi e vi atterrete ai limiti che avete fissato con coerenza, impareranno progressivamente ad accettarli molto più facilmente e rapidamente. D’altra parte, se inizialmente siete fermi ma poi cedete, vi logorano e vi fanno cedere continuando a mendicare, supplicare, piagnucolare o piangere. In sostanza ciò che avete insegnato loro è che se si limitano a mendicare, supplicare, piagnucolare o piangere abbastanza a lungo, alla fine otterranno ciò che vogliono. È utile sapere che quando si dice di no, non c’è bisogno di fare tanti drammi. Essere diretti e risoluti inserendo un tocco di umorismo spensierato può rendere questo processo relativamente indolore. È possibile spiegare il perchè ci siano determinate regole, eventualmente contrattando in modo costruttivo con loro.
L’importanza di rimanere uniti
Se ci sono due. o più. genitori coinvolti, ovviamente è fondamentale che siano d’accordo quando si tratta di stabilire e far rispettare i limiti. Il conflitto tra i genitori di solito li porta a minarsi l’un l’altro inviando messaggi confusi ai figli. Inoltre, i bambini sono abili nel capire i punti deboli e se un genitore è contro l’altro, capiscono da quale genitore andare per massimizzare le possibilità di ottenere ciò che vogliono. Quest’area diventa più complessa quando i genitori non sono insieme, ma è nel loro interesse che i genitori si sforzino di cantare dallo stesso spartito musicale al massimo delle loro possibilità. Anche in una coppia separata, pur non essendo più coppia coniugale si resta coppia genitoriale, ed è fondamentale che entrambi i genitori rispettino e legittimino l’altro. È fondamentale che i sottoinsiemi genitori/figli rimangano separati e che ognuno abbia il proprio ruolo.
I bambini hanno bisogno di struttura e di limiti, e i genitori devono avere il coraggio e la forza di rischiare e di resistere all’assalto emotivo della frustrazione, della tristezza, della rabbia e di altre forme di sconvolgimento dei loro figli. Questa è una forma di tolleranza al disagio e può essere incredibilmente difficile per molti genitori.
Non conosco nessun genitore che si diverta quando i figli sono arrabbiati con lui. Ma se si cede continuamente ai desideri dei propri figli, accontentandoli in tutto, si crea un’aspettativa irrealistica di come funziona il mondo. Imparano a vedere il mondo come esistente per soddisfare i loro bisogni, rendendo più difficile avere successo in futuro, in circostanze indifferenti a tali bisogni. Soprattutto saranno adulti incapaci di reagire alle sconfitte e di rialzarsi riprendendosi dalle possibili cadute, frustrati dai limiti e non svilupperanno le risorse necessarie ad inseguire i loro obiettivi.
I bambini devono fare l’esperienza di imparare a ritardare la gratificazione e ad affrontare i limiti che vengono loro posti. La resilienza che i vostri figli sviluppano a partire da tali esperienze dura tutta la vita, mentre la rabbia e lo sconvolgimento che vi indirizzano è solo temporanea.