La dispersione scolastica nella società italiana da inizio pandemia è un fenomeno sempre più presente: vediamo come prevenirlo
L’articolo nasce per sottolineare il grande problema della dispersione scolastica in Italia da inizio pandemia che colpisce molti studenti e studentesse. E’ quindi necessario che vengano attuate delle metodologie appropriate per evitare che questo fenomeno di dispersione scolastica si manifesti con una sempre maggiore intensità.
In primis è importante attivare diverse metodologie di prevenzione mirata al disagio personale e sociale dell’alunno per riuscire ad alleviare quelle situazioni in cui la scuola non può intervenire attivamente, anche se può dare un contributo; in secundis al fine di evitare che la dispersione scolastica nel nostro Paese si intensifichi è ipotizzabile un’azione formativa per gli insegnati in modo tale che questi possano interagire con studenti aumentando la loro partecipazione e motivazione. Questo articolo si concentra principalmente sul secondo punto: si riconosce la scuola come un potenziale contesto protettivo per i ragazzi; gli insegnanti come potenziali adulti stabili e punti di riferimento extra-familiari (sopratutto quando le situazioni a casa sono faticose). Si sfiora solo il primo punto, che richiederebbe un approfondimento a parte.
Prevenzione alla dispersione scolastica in Italia mirata a valorizzare le qualità del singolo
Il fenomeno della dispersione scolastica in Italia è peggiorato da inizio pandemia, ma questo non significa che prima non fosse presente. Spesso gli alunni si sentono dei semplici numeri e dei voti che derivano dalla valutazione e dal giudizio del professore/professoressa, lo scompenso deriva dal fatto che l’alunno spesso per quanto si sforzi non riesca a rientrare nei canoni proposti dagli insegnanti o più in generale dalla scuola, a volte anche dai genitori. Il rischio di dispersione scolastica diventa così grande da poter diventare abbandono nel momento in cui l’alunno sente di non rientrare in nessuna categoria, i compagni hanno voti migliori, gli insegnanti ai colloqui iniziano con “Non si applica abbastanza”. Una valida soluzione al problema è valorizzare l’individualità del singolo, a partire dal metodo di insegnamento (sempre più frequentemente si parla di piani didattici personalizzati).
Come migliorare la relazione adolescente e adulto
La prevenzione alla dispersione scolastica cerca di creare una base solida di consapevolezza nello studente sulle proprie emozioni e sulla propria condotta.
Gli insegnanti hanno un potere immenso per riuscire a motivare i ragazzi e riuscire a renderli più partecipativi.
Ecco alcuni punti da non dimenticare per ottenere un buon risultato nella relazione tra adolescente e adulto :
- Riuscire a far comprendere al ragazzo/a l’autorità dell’adulto. Rispetto a questo punto è fondamentale il contributo dei genitori. L’autorevolezza degli insegnanti passa in primo luogo attraverso il riconoscimento ed il rispetto da parte del genitore.
- Stimolare l’emergere delle proprie emozioni
- Creare opportunità di attività di gruppo o meglio ancora di Cooperative Learning
- Prevenire che l’alunno arrivi ad abbandonare l’ambiente scolastico
- Aumentare la stima che l’alunno ha di sé nel proprio potenziale
Una sola mente non potrà mai raggiungere i risultati di più menti che lavorano per lo stesso obiettivo: al fine di ridurre il fenomeno della dispersione scolastica in Italia è consigliabile un lavoro in équipe in modo tale da riuscire ad adottare le giuste strategie per ogni singolo alunno.
Un intervento volto a prevenire la dispersione scolastica dovrebbe incentivare gli incontri tra insegnanti, per esempio:
- seminari contestualizzati
- seminari di psicoeducazione
- lavori di gruppo realizzati con altri sottogruppi per discutere sul tema della dispersione scolastica
- incontri volti ad elaborare la frustrazione derivante dalla dispersione scolastica nel nostro Paese
Aree tematiche fondamentali per il fenomeno di dispersione scolastica
All’interno dei progetti preventivi è necessario che venga dedicato del tempo ad alcune aree tematiche:
- L’area d’istruzione, punto fondamentale in cui vengono valutati gli aspetti inerenti alla competenza dell’insegnante e della didattica proposta
- L’area relazione, in cui vengono valutate le abilità comunicative e sociali dell’insegnante sia nel rapporto con il singolo alunno che con l’intera classe
- l’area della personalità, dove ci si sofferma sulle caratteristiche dell’insegnante
Gli studenti sono coloro che dovrebbero beneficiare di questi progetti di prevenzione alla dispersione scolastica in Italia, motivo per cui sarebbe utile che venissero proposti:
- Discussioni all’interno della classe, magari in cerchio e non con la solita disposizione dell’aula
- Attività in sottogruppi o Cooperative Learning
- La compilazione di questionari anonimi inerenti alla valutazione sulle aspettative dei ragazzi sugli insegnanti, la relazione che sentono di avere con la scuola, il benessere/malessere percepito ogni mattina all’arrivo a scuola
Certamente sono necessarie risorse da destinare all’ambiente scolastico, per poter cogliere i bisogni degli studenti e quelli degli insegnati.
Dimensione relazione: una variabile importante nella dispersione scolastica
La dimensione relazione è un punto che definirei fondamentale nella possibilità che avvenga un caso di dispersione scolastica, poichè è quello lo spazio in cui le abilità sociali e comunicative del ragazzo/ragazza emergono, il rapporto dello studente con i compagni è una variabile tanto importante quanto il rapporto con l’insegnante.
Spesso esistono situazioni di bullismo o di estrema difficoltà che da dietro la cattedra si faticano a vedere: i ritmi con cui gli insegnanti devono portare avanti il programma didattico dell’anno è spesso molto duro non solo per gli studenti, ma per gli stessi insegnanti che devono rendicontare di aver concluso il programma entro giugno. In quinta superiore i ragazzi arrivano spesso a concludere l’anno scolastico avendo studiato le due guerre mondiali, ma sapendo poco o niente della Guerra Fredda, della caduta del muro di Berlino o degli anni di Piombo, passi che hanno modificato la storia.
A volte è quindi comprensibile che sia difficoltoso rendersi conto di ciò che avviene in classi da più di trenta persone con un programma fitto e magari vedendo gli studenti due ore a settimana.
Il rischio è che il contenuto superi l’importanza della cornice e del contesto: in una buona relazione, in un clima sereno e rilassato, se gli studenti sono appassionati e motivati, diventa anche più facile passare le informazioni e le nozioni.
Le fasi per intervenire sul fenomeno della dispersione scolastica in Italia
- Organizzare un incontro per gli insegnanti
- Promuovere incontri tra i ragazzi in orario curricolare
- Gli incontri tra insegnanti e studenti potrebbero basarsi su un reciproco ascolto sincero e di conseguenza risposte della stessa natura al fine di indagare i veri bisogni dei ragazzi
- Fase di supervisione realizzata grazie ad incontri con gruppi di specialisti quali psicologi
- I risultati dei progetti devono portare a dei risultati concreti che dimostrino una maggior partecipazione degli studenti alla vita scolastica
- Maggiore presa di coscienza da parte degli insegnanti nei confronti del loro ruolo educativo come punto di riferimento per i ragazzi
Conclusioni
Nella speranza che l’articolo sia stato un apporto concreto sul tema della dispersione scolastica in Italia, è utile precisare ancora un punto. Ci sono insegnanti che possono fare la differenza nella vita di uno studente, sento spesso di professori che hanno lasciato il segno con una frase, ma che per quanto sul momento fosse risultata irrilevante a distanza di anni l’alunno/a ormai lavoratore non ha dimenticato. Sono anni estremamente complessi quelli che i ragazzi affrontano da quando iniziano le elementari in poi, motivo per cui riuscire a far la differenza portando avanti la passione per una materia o motivando i ragazzi a creare un futuro migliore sarebbe un grande successo per ogni insegnante. Non è semplice entrare in aula e dimenticarsi di tutte le difficoltà che attanagliano durante la quotidianità, con l’idea di dover insegnare con una passione che magari si è persa da anni insegnando sempre le medesime cose, schiacciati da un sistema sempre più complesso ed alienante, ma non è mai troppo tardi per cambiare la propria metodologia d’insegnamento. E’ il cambiamento che può rendere nuovo qualcosa che sembra così ripetitivo giorno dopo giorno. Il ruolo dell’insegnante fa la differenza nelle vite di tante persone, ci si augura a he quella differenza sia positiva e lasci non solo un bel ricordo all’alunna/o, ma che gli insegni molto di più di una sola materia due ore alla settimana.