In realtà, solo una piccola percentuale della popolazione presenta dei disturbi di personalità; tutti noi, invece, abbiamo dei tratti di personalità.
La personalità è definita come l’insieme caratteristico di comportamenti, cognizioni e schemi emotivi che si evolvono da fattori biologici e ambientali. La personalità è dunque un modo specifico di pensare, sentire e comportarsi; abbraccia stati d’animo, atteggiamenti e opinioni ed è espressa in modo più chiaro nell’interazione con altre persone. Comprende caratteristiche comportamentali, sia intrinseche che acquisite, che distinguono una persona da un’altra e che possono essere osservate nelle relazioni della gente con l’ambiente e con il gruppo sociale.
Alcune delle altre caratteristiche fondamentali della personalità includono: coerenza (c’è generalmente regolarità nei comportamenti, in sostanza le persone agiscono nello stesso modo o in modi simili in una varietà di situazioni); aspetti psicologici e fisiologici (la personalità è una costruzione psicologica, ma la ricerca suggerisce che sia anche influenzata dai processi e dai bisogni biologici); impatta sui comportamenti e le azioni (la personalità non influenza solo il modo in cui ci muoviamo e rispondiamo nel nostro ambiente; ci induce anche ad agire in determinati modi); ha espressioni multiple (la personalità viene visualizzata in più di un semplice comportamento, nei nostri pensieri, sentimenti, relazioni intime e altre interazioni sociali). Mentre non esiste una definizione di personalità generalmente condivisa, la maggior parte delle teorie si concentra sulla motivazione e sulle interazioni psicologiche con il proprio ambiente e definiscono la personalità come l’insieme di tratti che predicono il comportamento di una persona. Un tratto può essere pensato come una caratteristica relativamente stabile che induce le persone a comportarsi in determinati modi.
Prima di pensare ad un disturbo di personalità quindi, è importante tenere a mente che tutti noi abbiamo dei tratti di personalità più o meno spiccati, che ci contraddistinguono influenzando il nostro modo di comportarci e di pensare, ma che non equivalgono ad un disturbo o ad una malattia!
Ad esempio si potrebbe avere un tratto ossessivo più marcato rispetto alla media, che si presenta magari solo in determinate situazioni o in alcuni contesti (ad esempio riordinare ciclicamente l’armadio per sfumature di colore, o riordinare la scrivania in continuazione), ma questo non significa avere un disturbo ossessivo compulsivo di personalità.
La principale differenza tra un tratto della personalità e un disturbo della personalità riguarda la gravità e la consistenza: il tratto di personalità è un modello abituale di pensare, sentire e comportarsi, è una caratteristica costante nel tempo anche se è possibile che si modifichi, e potrebbe non influenzare tutta la quotidianità. Quindi un tratto di personalità si manifesta in maniera più o meno consistentemente durante la vita, la sua intensità può variare a seconda del contesto e del momento, mantiene inalterata la capacità di relazionarsi con gli altri e può interessare solo alcune aree, non è detto che sia disfunzionale e che crei fastidio.
Un disturbo di personalità invece è un modo di vedere il mondo che si discosta dalla norma, sono presenti comportamenti che influenzano negativamente la vita, si mantiene per molto tempo sin dalla prima età adulta. È caratterizzato da un’estrema rigidità, i sintomi non cambiano e investe la persona in tutte le aree della vita lasciandola incapace di relazionarsi con gli altri. Un disturbo di personalità è un po’ come un’esasperazione di alcuni tratti.
Ad esempio, qualcuno che ha tratti narcisistici potrebbe essere molto freddo e spietato al lavoro, ma gentile con i suoi figli e amici. Potrebbe essere diventato così in seguito ad una grande promozione; chi ha un disturbo di personalità narcisistico invece non sarebbe in grado di entrare in empatia con nessuno in nessun’area della vita. Sarebbe così fin dalla tarda adolescenza.
I disturbi della personalità non sono malattie che si possano vedere sotto i microscopi, sono etichette create da professionisti della salute mentale come una breve guida per descrivere gruppi di persone che hanno problemi simili. Queste etichette consentono agli operatori di aiutare efficacemente le persone con la stessa diagnosi. Quindi i disturbi della personalità non sono così fissi come vorremmo pensare, ma definiti dalle attuali norme sociali: chi viene considerato ora, nella nostra cultura occidentale, come un paziente affetto da disturbo della personalità, in un altro tempo e luogo potrebbe, per esempio, essere visto come uno sciamano.