L’ansia influisce sul senso dell’olfatto e dell’equilibrio, sul modo in cui giudichiamo i volti e sulle percezioni del nostro spazio personale. L’ansia in eccesso può essere paralizzante, ma c’è una buona ragione per cui questo accade: ci dice che siamo in pericolo e dobbiamo fare qualcosa. Per prepararci ad affrontare il pericolo imminente avvengono molteplici cambiamenti all’interno del nostro corpo e della nostra mente.
1. L’ansia fa “puzzare il mondo”
Questo è forse uno dei fatti più insoliti riguardanti l’ansia: man mano che le persone diventano ansiose, è più probabile che etichettino gli odori neutri come cattivi odori. Tra l’altro, quando le persone diventano più ansiose diventano migliori nel distinguere anche tra diversi cattivi odori (Krusemark & Li, 2012). La spiegazione è semplice: l’olfatto è uno dei sensi più antichi e aiuta a discriminare le situazioni pericolose da quelle più tranquille. Insomma, secondo i ricercatori che hanno condotto lo studio pubblicato su Chemosensory Perception, gli uomini riconoscerebbero gli odori particolarmente cattivi come segnale di pericolo, ciò potrebbe indicare che nell’aria è dispersa una sostanza tossica oppure che nelle vicinanze sia presente un oggetto in decomposizione portatore di malattie. Il professor Wen Li dice: “Nella tipica elaborazione degli odori, di solito è solo il sistema olfattivo che viene attivato; ma quando una persona diventa ansiosa, il sistema emotivo diventa parte del flusso di elaborazione olfattiva.”. I livelli di conduttività della pelle mostrano che lo stato d’ansia aumenta anche la risposta emotiva ai cattivi odori: “Questo accoppiamento tra emozioni forti e una percezione più precisa degli odori potrebbe servire all’organismo proprio per attivare le giuste risposte fisiologiche nelle situazioni di pericolo”.
2. L’esercizio fisico riduce l’ansia
Generalmente, quando le persone fanno esercizio fisico percepiscono una diminuzione dell’ansia. Solo 20 minuti possono aiutare a far sentire più calmi.
Uno studio ha scoperto che sebbene il semplice riposo riduca l’ansia, non aiuta a proteggere dagli eventi stressanti (Smith, 2013); l’esercizio fisico, invece, sembra avere un effetto più duraturo, contribuendo a ridurre l’ansia di fronte a situazioni stressanti che si presenteranno anche in seguito. Agisce contro l’ansia perché aumenta i livelli di endorfina, l’ormone responsabile della sensazione di felicità e benessere. L’attività fisica di per sé può alterare anche la struttura chimica del cervello, funzionando come se stessimo assumendo qualche farmaco. In effetti, molti suggeriscono che l’esercizio fisico potrebbe essere prescritto per la depressione e l’ansia al posto dei farmaci.
3. L’effetto parentale
Come molte cose, l’ansia ha una componente genetica, ma una delle altre cause potrebbe risiedere nel comportamento dei genitori. I bambini hanno maggiori probabilità di essere ansiosi o di diventare degli adulti ansiosi quando i loro genitori rivolgono loro critiche, mostrano alti livelli di dubbio sulle loro capacità e sono emotivamente freddi (Budinger et al., 2012).
4. Pensa diversamente
Uno dei modi migliori per ridurre l’ansia è pensare alle situazioni in modo diverso:
- “Non è un esame; è un piccolo quiz divertente.”;
- “Non è una presentazione spaventosa; è una piccola chiacchierata con alcuni colleghi.”;
- “Non è un colloquio di lavoro; è un’occasione per incontrare nuove persone.”
La maggior parte delle situazioni può essere re-inquadrata in questo modo e gli studi dimostrano che le persone che lo fanno naturalmente, invece che cercare di sopprimere la propria ansia, si sentono meno ansiose in situazioni sociali stressanti (Llewellyn et al., 2013).
5. Le persone ansiose saltano alle conclusioni
Le persone altamente ansiose saltano più rapidamente alle conclusioni quando giudicano le espressioni facciali. Uno studio di Fraley et al. (2006) suggerisce che le persone ansiose potrebbero avere problemi nelle loro relazioni perché saltano troppo rapidamente alle conclusioni sulle espressioni facciali dell’altro. La velocità di giudizio è un elemento essenziale in situazioni di pericolo percepito!
Il professor Fraley ha spiegato: “Questo stile di sensibilità percettiva può essere uno dei motivi per cui le persone altamente ansiose sperimentano un maggiore conflitto nelle loro relazioni. L’ironia è che hanno la capacità di esprimere i loro giudizi in modo più accurato rispetto alle persone meno ansiose, ma, poiché sono così rapidi nel dare giudizi sulle emozioni degli altri, tendono a dedurre erroneamente gli stati emotivi e le intenzioni degli altri “.
6. L’ansia influisce sull’equilibrio
Le persone che soffrono di ansia hanno spesso problemi di equilibrio. A volte hanno le vertigini senza una ragione apparente e oscillano più degli altri mentre stanno in piedi normalmente. La persona può quindi provare sensazioni di vertigini anche senza esporsi direttamente a circostanze che gli provocano ansia, paura o tensione. Queste emozioni sono vissute così intensamente da determinare reazioni neurovegetative, tra cui le vertigini. La paura è quell’emozione che innesca nel nostro corpo delle reazioni fisiologiche intense e servono per prepararci a fuggire da un determinato pericolo. Le reazioni fisiologiche sono: tensione muscolare, sudorazione, respirazione accelerata e aumento della circolazione sanguigna. Una conseguenza molto utile della paura è l’affinare i nostri sensi, permettendoci di poter captare i segnali di pericolo presenti nell’ambiente circostante. Tuttavia, tali livelli di concentrazione possono farci percepire la realtà in modo leggermente distorto o alterato. Questi fattori possono aggravare ulteriormente la sensazione di vertigini. Gli studi hanno dimostrato che il trattamento del problema dell’equilibrio può aiutare con l’ansia (Bart et al., 2009).
7. La meditazione riduce l’ansia
Oltre all’esercizio fisico e al pensiero diverso, anche coloro che soffrono di ansia possono provare la meditazione. In uno dei tanti studi recenti, quello di Zeidan et al. (2013), hanno scoperto che quattro lezioni di meditazione di 20 minuti erano sufficienti per ridurre l’ansia fino al 39%.
8. L’ansia espande lo spazio personale
Tutti abbiamo un campo invisibile intorno a noi, un territorio privato, intimo ed esclusivo (prossemica) che non ci piace che le altre persone invadano; di fronte al viso è generalmente di circa 20-40 cm. Se gli altri si avvicinano senza il nostro permesso, ci da molto fastidio. I ricercatori hanno scoperto che per le persone ansiose lo spazio personale è più ampio (Sambo e Iannetti, 2013) perché il loro “margine di sicurezza” è più grande: le persone fortemente ansiose avrebbero una soglia di tolleranza minore al pericolo e tenderebbero di conseguenza a mantenere una distanza personale più ampia.