Body shaming: il difficile passaggio all’età adulta
Il body shaming, o derisione del corpo, è un comportamento sociale rivolto al peso corporeo, l’aspetto esteriore e la corporatura di sé stessi oppure di altre persone. Anche questo atteggiamento viene definito bullismo, in quanto è composto dall’atto di umiliare, deridere, valutare e criticare il prossimo solamente in base all’aspetto fisico. Il fenomeno si è molto diffuso nel web perchè chi lo mette in pratica si sente protetto da un nome falso, oppure da frasi simili dette da altri. Le persone più vulnerabili a queste critiche sono gli adolescenti, in parte perché maggiormente esposti a modelli di “corpo perfetto” tramite i social, ma anche per il periodo di trasformazione che affrontano. Questo passaggio all’età adulta dall’infanzia è marchiato da drammatici cambiamenti, come lo sviluppo fisico e sessuale, cognitivo, sociale ma anche psicologico. Questi anni molto delicati possono avere ripercussioni anche a lungo termine sull’individuo, specialmente nell’ambito della salute mentale.
Forme di body shaming e conseguenze
Il fenomeno del body shaming si manifesta in diversi modi, come ad esempio:
- Giudicando l’aspetto fisico di una persona sconosciuta: “Hai visto quella persona quanto è grassa?”
- Criticando apertamente e in modo chiaro l’aspetto di una persona: “Sei proprio una persona grassa!”
- Criticando se stessi comparandosi con l’aspetto di qualcun altro: “Le mia braccia sono davvero poco muscolose e grosse, le tue sono così perfette!”
Tutti questi esempi sono collegati fra loro dall’idea che sia giusto essere giudicati solamente dal proprio aspetto fisico. Questo comportamento è estremamente pericoloso, può infatti generare diversi sentimenti negativi nella vittima di body shaming: rabbia, ansia e vergogna legati al timore e alla paura di non essere accettati per come si è, o addirittura essere rifiutati. Ne consegue un forte ed importante impatto psicosociale nelle persone vittime di questo comportamento, arrivando anche all’isolamento sociale e/o alla difficoltà nell’interagire e comunicare con il prossimo. Gli studi effettuati fino ad oggi non hanno trovato effetti negativi solo sull’autostima, ma anche a diversi disturbi mentali. La sensazione di sentirsi accettati solo con una forma fisica “perfetta”, (molto spesso veicolata dalla società, dal web e dai social) darebbe inizio a una corsa disperata per il suo raggiungimento.
Disturbi alimentari e depressione
Per le vittime di body shaming il proprio peso e la forma corporea hanno ruolo centrale nella bulimia e nell’anoressia. Questi sono disturbi mentali che portano a diete estreme, digiuni se non comportamenti atti a diminuire il proprio peso (come iperattività, vomito indotto e uso di lassativi). Quando il livello di autostima è fortemente influenzato dal body shaming possono incorrere queste forme di disturbo alimentare. Questi comportamenti avrebbero la funzione di affievolire il senso di vergogna verso il proprio corpo, ma paradossalmente potrebbero aumentare la consapevolezza del fallimento nel raggiungere il “corpo perfetto”, amplificando così vergogna verso sé stessi. Questo porta il concreto rischio di un circolo vizioso dove si prova insoddisfazione e vergogna nel non riuscire a raggiungere il peso forma tanto desiderato. Una conseguenza del body shaming è l’innesco di una spirale, rimanendo così intrappolati dal senso di vergogna con gravi ripercussioni su salute fisica e mentale.
Specialmente gli adolescenti potrebbero prestare così tanta attenzione sulla propria forma fisica portandoli a vedersi come oggetti da guardare e poi valutare. Questa “auto-oggettivazione” è causata dalla sensazione di vivere sotto i riflettori della società. Il corpo sta cambiando e quindi voglio apparire come il “corpo perfetto” che la società gli impone. Molte ricerche mostrano che durante la pubertà, specialmente per le ragazze, il corpo cresca allontanandosi dai canoni estetici imposti. Questo le porta a vivere con grande insoddisfazione il proprio corpo, e questa è una delle principali cause di depressione registrate durante l’adolescenza delle ragazze. Questa vergogna nel vedere il proprio corpo “indesiderabile” pare essere la mediazione tra vedere il corpo come obiettivo di critiche e sviluppo di disturbi depressivi.
Body shaming e oggettivazione sessuale
Chi esercita body shaming è molto spesso insoddisfatte del proprio corpo. Possono anche sviluppare l’idea che la donna sia sessualmente attraente solo se rispetta certi canoni di bellezza irraggiungibili. Ad esempio diete molto rigide, esercizio fisico estenuante e un controllo ossessivo su ogni cambiamento del corpo. Oltre a tutti i disturbi illustrati nel paragrafo precedente si aggiunge anche una cultura sessista, perfezionismo estetico, e denigrazioni subite nella storia di sviluppo. Le donne che criticano altre ragazze reagiscono a una propria insoddisfazione, prendono di mira piccole imperfezioni non compatibili con gli “standard di bellezza” a cui aspirano. Questo avviene sovente verso i personaggi dello spettacolo, loro infatti impiegano molto tempo nel curare il proprio corpo. Gli haters selezionano anche piccole imperfezioni per sminuire e dimostrare che la loro bellezza non sia tale come tutti pensano.
Conclusione: lavorare su se stessi
Chi attua body shaming non presta attenzione alle conseguenze. Verificandosi principalmente nel web sono convinti di essere protetti da un nome falso e quindi non si interessano dei danni enormi che causano alla vittima. Tutto ciò che può fare chi è soggetto a bullismo è lavorare su sé stesso. Prendere distanza dai pensieri altrui e curarsi della sua sicurezza interna grazie a un percorso psicoterapeutico. Iniziare a pensare autonomamente senza curarsi del giudizio altrui renderà il soggetto meno vulnerabile, sperimentando così maggior fiducia in sé stesso e serenità.