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Binge Eating Disorder, Cosa Significa?
Le persone affette da Binge Eating Disorder sono spesso confuse con persone in sovrappeso oppure che soffrono di bulimia. Una delle differenze più importanti è che a differenza di quest’ultima non sono presenti comportamenti dietetici restrittivi. Chi soffre di bulimia, infatti, alterna abbuffate e comportamenti che compensano l’eccesso di cibo (vomito, esercizio fisico eccessivo o uso di lassativi).
Questi dati vanno conciliati al fatto che chi soffre di questo disturbo alimentare molto spesso presenta una storia clinica con un elevato numero di diete: si alternano periodi di dieta con grandi abbuffate senza alcuna restrizione.
Le varie fasi di dieta potrebbero rappresentare il tentativo di recuperare il controllo sia sul peso che sull’alimentazione. Degli studi in laboratorio hanno dimostrato che la tendenza ad abbuffarsi sia la diretta conseguenza a periodi prolungati di restrizione dietetica. Ciò significa che l’individuo tenta di controllare le abbuffate con la dieta, tuttavia non si rende conto che queste possono essere causate dalla dieta stessa.
Pare quindi che il Binge Eating Disorder possa essere riassunto come una “sindrome di discontrollo” nei confronti dell’alimentazione con una psicopatologia specifica dei disturbi dell’alimentazione in persone vulnerabili alla depressione e/o all’obesità. Nella maggior parte dei casi di Binge Eating Disorder si è in sovrappeso oppure obesi ed esiste una forte associazione tra l’obesità e disturbo. A sua volta l’elevato peso causa anche complicazioni mediche.
Aspetti Psicologici
Le persone che soffrono di Binge Eating Disorder sono soggette a una vera e propria dipendenza alimentare psicologica. Spesso le abbuffate sono collegate al loro umore depresso oppure ansioso, ma anche quando si annoiano, sono soli oppure tesi. Purtroppo però l’aumento del peso non fa solo che aumentare la loro alimentazione compulsiva, peggio si sentono nei loro confronti più ripiegano sul cibo per farvi fronte. Diventa quindi un circolo vizioso: mangiare per sentirsi meglio, ci si sente peggio e si torna sul cibo per sentirsi meglio.
Chi soffre di Binge Eating Disorder si sente in imbarazzo e si vergogna della propria abitudine alimentare, cercano quindi di nascondere i sentimenti e di mangiare di nascosto. Tra i sintomi, di tipo comportamentale, principali che possiamo trovare ci sono:
- Mangiare normalmente in compagnia, per poi abbuffarsi in solitudine
- Mangiare a gran velocità grandi quantità di cibo
- Continuare a mangiare anche se si è pieni
- Nascondere il cibo per mangiarlo in seguito
- Incapacità di smettere di mangiare oppure di controllare sé stessi durante il pasto
- Mangiare durante l’intera giornata senza pasti programmati
I sintomi di tipo emozionale sono invece:
- Sentirsi disgustati, colpevoli o depressi dopo un’abbuffata
- Intorpidimento durante l’abbuffata (come se si mangiasse in “pilota automatico”)
- Imbarazzo quando si mangia
- Tensione sostituita solo dal mangiare
- Non sentirsi mai soddisfatti a prescindere dalla quantità di cibo
- Disperazione per le abitudini alimentari e per il proprio peso
Le abbuffate allontano gli stati emotivi intollerabili come l’ansia o la rabbia e si percepiscono solo gli aspetti positivi del cibo (il gusto e il senso di pienezza che porta), ma ben presto vengono sostituiti da spossatezza, peggioramento dell’umore e fastidio fisico.
Caratteristiche Emotive del Binge Eating Disorder
L’organizzazione psicologica dei soggetti affetti da questo disturbo è molto complessa:
- Sono sempre dominati dalla paura di delusioni
- Spesso hanno una personalità fragile e incapace di gestire le frustrazioni
- Sono molto vulnerabili alle critiche
- La loro visione di sé oscilla tra il massimo della stima nelle loro capacità e la critica feroce
- Sono dominati dalla paura di deludere qualcuno o di essere delusi
- Il loro aspetto fisico, inconsciamente, è una difesa e un luogo dove rifugiarsi
- Si isolano dalla realtà rifugiandosi nelle fantasie
Ingrassando il giudizio degli altri è limitato al solo aspetto fisico, in questo modo è possibile nascondere ancora di più i propri sentimenti e i valori più personali. In psicologia sistemica si parla di confini: ingrassando si contribuisce anche fisicamente a tenere gli altri lontani, aumentando lo “spazio” tra il proprio centro e l’esterno. Oltretutto presentano molti dei sintomi di chi soffre di disturbi alimentari:
- Paura di ingrassare
- Paura di perdere il controllo
- Bassa autostima e scarsa tolleranza alla frustrazione
- Preoccupazione verso il cibo e il proprio peso
- Vergogna e senso di colpa
- Difficoltà nelle relazioni interpersonali
Nella maggior parte dei casi gli episodi di abbuffate iniziano dopo eventi stressanti che minano l’autostima: critiche sull’aspetto fisico, fallimenti a scuola, problemi sessuali o sentimentali o difficoltà interpersonali. In un primo momento queste abbuffate possono essere piacevoli dato che rallentano la tensione di dover seguire una dieta, spesso però questa sensazione serve solo per bloccare altre emozioni come tristezza, frustrazione, solitudine ecc…. La dieta risulta quasi sempre inefficace dato che le abitudini alimentari sono date dalle variazioni emotive. Molti sottovalutano le conseguenze negative di questo comportamento, il cibo per alcuni è un equivalente affettivo per altri invece è un autopunizione per non essere riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Anoressia, Bulimia e Binge Eating Disorder
Sia nell’anoressia che nella bulimia il controllo è il tema dominante, nel caso del Binge Eating Disorder prevale invece il senso di inadeguatezza: si sentono deboli e in balia della volontà degli altri. Il soggetto si specchia nello sguardo degli altri per confermare il proprio valore, percepito come estremamente basso, generando così un forte senso di disorientamento causato dalla disapprovazione altrui.
Il corpo è percepito diversamente: nel caso dell’anoressia è un nemico da affrontare e combattere, nella bulimia uno strumento di seduzione e nel Binge Eating Disorder come una sgradevole appendice attaccata al proprio sé. Dal corpo provengono solo sensazioni negative e continue richieste di cibo, anche lo stesso piacere verso quest’ultimo si trasforma molto presto in un senso di colpa.
Il Binge Eating Disorder diventa così una strategia per regolare le emozioni tramite l’incapacità di autoregolarsi. Il problema nasce dal fatto che gli eventi che la persona cerca di controllare restano inalterati, in questo modo il cibo perde la sua funzione di necessità diventando metafora del rapporto tra sé stessi e gli altri.